di padre Andrea Frizzarin
– Comunità di Arenzano (GE) –
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Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 14 marzo 2023.
III settimana del Tempo di Quaresima.
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 18, 21-35).
In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette.
Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».
Se dovessimo usare una metafora informatica per descrivere la Quaresima, dovremmo parlare di formattazione di sistema, cioè quel processo che riporta il computer al suo stato iniziale. In sostanza, è una cancellazione completa di tutti di dati, per essere pronti a reinstallare nuovamente programmi e documenti.
Sembra che anche questo Vangelo ci ricordi come Dio, di fronte al nostro peccato, operi una sorta di formattazione… cancella tutto! E vuole che anche noi, non solo siamo disposti al perdono (sarebbe già una cosa meravigliosa), ma avviamo lo stesso processo di cancellazione della memoria. Non importa se siano poche o tante, piccole o grandi, le offese che abbiamo ricevuto dai fratelli e sorelle; è importante imparare a cancellare come fa Dio con noi.
Lui infatti come un vero Padre buono non si ricorda nulla. O meglio, come dice Papa Francesco, il nostro Dio ha una “memoria” particolare: non è un “disco rigido” che registra e archivia tutti i nostri dati, la sua memoria è un cuore tenero di compassione, che gioisce nel cancellare definitivamente ogni nostra traccia di male. Per lui tu sei realmente prezioso, non sei insignificante, sei importante per lui, perché sei opera delle sue mani. Per questo ti dedica attenzione e ti ricorda con affetto.
Preghiamo.
La tua grazia, o Signore, non ci abbandoni mai,
ci renda fedeli al tuo santo servizio
e ci ottenga sempre il tuo aiuto.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.
Buona giornata a tutti voi!
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