Caffè di giovedì 20 aprile 2023

di fra Claudio Grana
– Comunità di Bocca di Magra (SP) –

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Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 20 aprile 2023.

II settimana del Tempo di Pasqua.

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 3, 31-36)

Chi viene dall’alto, è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito.
Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.

Il Vangelo di oggi ci presenta una netta contrapposizione fra il cielo e la terra, fra chi viene dal cielo e chi dalla terra. Il testo, prima di tutto, parla della differenza e unicità di Gesù, riferendo a lui tutta una serie di affermazioni: “viene dal cielo, è al di sopra di tutti, attesta ciò che ha visto e udito (in cielo), Dio l’ha mandato, e dice le parole di Dio, dà senza misura lo Spirito, il Padre lo ama e gli ha dato in mano ogni cosa, chi crede in lui ha la vita eterna”.

Questo è il centro del messaggio di oggi: Gesù viene dal cielo, cioè dal Padre, e dona lo Spirito. In Gesù, dal cielo viene comunicato alla terra il mistero della Trinità, che si fa dono per noi.

E poi ci sono quelli che vengono dalla terra. Chi sono? Siamo tutti noi, uomini e donne? Il Vangelo ci parla di due possibili atteggiamenti di fronte a Gesù: da una parte, è possibile “non accettare la sua testimonianza, non obbedire, e così non vedere la vita”; dall’altra, è invece possibile “accettare la sua testimonianza, credere in lui e avere la vita eterna”.

Un particolare ci può far riflettere. Se “chi viene dalla terra, parla secondo la terra”, mentre “chi accetta la sua testimonianza, conferma che Dio è veritiero”, allora vuol dire che i secondi non parlano secondo la terra e quindi non vengono dalla terra. Così ci viene rivelato che accogliendo, credendo, obbedendo alla parola che viene dal cielo, anche noi possiamo non appartenere più alla terra e diventare, come Gesù e in Gesù, persone che appartengono al cielo, immersi nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo.

In questo tempo di Pasqua, chiediamo di partecipare anche noi a questa rinascita, a questa risurrezione che fa morire l’appartenenza alla terra per renderci figli del cielo.

Preghiamo.
O Padre, che hai dato ogni cosa in mano al Figlio
e doni senza misura lo Spirito Santo,
fa’ che crediamo e obbediamo
alla Parola che viene dal cielo
perché non apparteniamo più alla terra,
ma abbiamo da te la vita eterna.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.

Una buona e santa giornata a tutti!

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