Caffè di lunedì 1 maggio 2023

di padre Carlo Cencio
– Comunità di Arenzano (GE) –

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Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 1 maggio 2023.

IV settimana del Tempo di Pasqua.
Memoria di san Giuseppe lavoratore.

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 10,11-18)

In quel tempo, Gesù disse:
«Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.
Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio»

Per comprendere un pochino bene questo passaggio famoso del Vangelo di Giovanni bisogna ricordare anche che gli Ebrei erano nati come pastori nomadi dai tempi di Abramo, girando per tutta la mezzaluna fino in Egitto. Conoscevano bene le pecore e i lupi. C’erano i grandi padroni e i pastori mercenari, cioè servitori pagati per custodire convenientemente il gregge. Ma già il profeta Ezechiele aveva parlato molto duramente contro i pastori egoisti che non avevano cura delle pecore, e così aveva fatto Zaccaria. A quei tempi i re erano considerati i pastori del popolo, visto come il gregge di cui il re doveva avere cura… medicando anche le pecore malate o cercando quelle sperdute. Ma, purtroppo, questi prìncipi pensavano solo a pranzare con le pecore grasse… e affidavano il gregge a mercenari che, come vedevano il lupo, fuggivano riparandosi al sicuro. Il lupo rappresenta qui i nemici o gli avversari degli Ebrei.

Ora Gesù, in questo passaggio del Vangelo si contrappone ai cattivi pastori dicendo: Io sono il buon pastore. Ho cura delle pecore, le medico e le guarisco, cerco le perdute e scaccio i lupi. Non solo, ma do la vita per le pecore.

Caro Gesù, la tua passione e il mistero pasquale ci hanno proprio fatto vedere tutto questo e ti diciamo di cuore un sincero grazie.

Preghiamo.
O Dio, che hai chiamato l’uomo a cooperare con il lavoro
al disegno della tua creazione,
fa’ che per l’esempio e l’intercessione di san Giuseppe
siamo fedeli ai compiti che ci affidi,
e riceviamo la ricompensa che ci prometti.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.

Buona giornata a tutti!

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