di padre Marco Pesce
– Comunità di Bouar – S. Elia (Rep. Centrafricana) –
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Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 9 maggio 2023.
V settimana del Tempo di Pasqua.
Dal Vangelo secondo Giovanni (14, 27-31a)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate. Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».
Un impiegato esce di casa al mattino per andare a lavorare. Saluta sua moglie con il cuore in pace: sa che la rivedrà tra qualche ora. Non ne è sicuro al 100%, ma di solito alle eventualità avverse non si pensa. Un soldato parte per una missione all’estero di sei mesi. È dura, perché il periodo è lungo e non lo attende certo una passeggiata, agli eventi avversi ci pensa, eccome. Però c’è un termine stabilito per il suo ritorno. Gesù, la sera dell’ultima cena, sta per entrare in un dramma tremendo. Cerca di consolare i suoi amici, di infondere loro coraggio. Offre delle ragioni per lasciarlo andare al suo destino, un evento avverso che apparentemente nessuno tra i discepoli immaginava e mai avrebbe voluto.
Gesù parte e lascia la sua pace. Le sue parole avranno sortito un effetto pacificante? A giudicare dai racconti della passione di Gesù, sembra di no, almeno non abbastanza in profondità. Tafferugli, fuga, rinnegamento… Il dono di Dio ha bisogno di essere accolto per portare frutto.
C’è almeno una persona in grado di mantenere una pace profonda, nonostante tutto: Maria, la Madre di Gesù. La sintonia del suo animo con quello di Gesù è perfetta, perché è sua madre ed è senza macchia di peccato originale. Perciò accetta la volontà di Dio, con la fiducia certa che tutto si volgerà in bene. Questo tempo, il mese di maggio, ci invita a prendere la mano di Maria e con lei coltivare la fiducia in Dio. Possiamo farlo anche oggi, qualunque siano le nostre occupazioni. Teniamo sulle labbra il suo nome, invochiamola a ogni piè sospinto, chiediamole di aiutarci a guardare le cose come lei le guarda, a incontrare le persone come lei le incontrerebbe.
Preghiamo.
O Padre, che nella risurrezione di Cristo tuo Figlio
ci rendi creature nuove per la vita eterna,
dona a noi, tuo popolo,
di perseverare nella fede e nella speranza,
perché non dubitiamo che si compiano le tue promesse.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.
Una buona e santa giornata a tutti voi!
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